L'ASL NON SEGNALA I PERICOLI? ALLORA RAMAZZOTTI SE NE FREGA DELLA GENTE!

Tratto da un articolo di M.Saggese su "Il Giorno" del 20/11/07:
«OPERA HA DIVERSE aree dismesse e tra queste vi è quella di Via Diaz dove, da diverso tempo, la proprietà cerca di interloquire con l’amministrazione per riqualificare gli unici capannoni ancora in piedi in un’area residenziale densamente abitata - spiega Ettore Fusco, di Opera Sicura -. Abbiamo manifestato la nostra solidarietà a questi imprenditori che vorrebbero adeguare le proprietà a più consoni edifici abitativi che soddisferebbero peraltro le esigenze di chi cerca casa evitando nuove edificazioni». «Penso sia l’Asl che debba dirci se vi sia o meno un allarme amianto, non certamente un consigliere comunale - replica il sindaco Alessandro Ramazzotti -. E dall’Asl non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione in merito. Comunque la zona sarà interessata, nei prossimi mesi, da un intervento di riqualificazione, come deciso in consiglio al momento dell’approvazione del Piano di inquadramento, documento che anticipa il Piano di governo del territorio. Allarmare le persone senza alcun riscontro certo mi sembra irresponsabile».

Incredibile ma vero, quello che avete letto è proprio quanto ha dichiarato il Sindaco Ramazzotti al giornalista che ha posto un problema all'attenzione del primo cittadino operese. Alcuni residenti lamentano la presenza di amianto in varie zone del paese ed Ettore Fusco, Consigliere Comunale della Lega Nord, si permette di prendere la parte dei cittadini, come sempre, e denuncia uno stato di degrado e di potenziale pericolo per la salute pubblica. Certamente non è invenzione di Fusco quella della cancerogenità dell'Amianto eppure, l'amministratore di sinistra ancora per pochi mesi Sindaco di Opera, non si rende conto di quale mancanza di riguardo per gli operesi possano essere le sue parole nei confronti del Capogruppo leghista in Consiglio Comunale.
Secondo Ramazzotti, quindi, se l'ASL non gli dice quello che tutti sanno... gli operesi possono anche crepare. Non sarà certo un Consigliere a dirgli certe cose, anzi.
La fine ingloriosa di un Sindaco arrivato alla fine della sua carriera nel peggiore dei modi a coronamento di dieci anni infausti per la comunità operese. I più bui nella storia del paese.

COMUNICATO STAMPA: IL COMUNE PUBBLICIZZA SOLO SERVIZI A PAGAMENTO

Opera, 8 novembre 2007
Con una lettera aperta al Sindaco di Opera, Alessandro Ramazzotti, ai primi di ottobre la locale segreteria della Lega Nord chiedeva al primo cittadino di prendere posizioni in merito alla vergognosa vicenda pievese dei semafori con telecamera che hanno martoriato il sud Milano essendo stati posti a Fizzonasco, su una strada molto trafficata con una regolazione del funzionamento che ha colpito, con multa e sottrazione punti patente, migliaia di automobilisti in poche settimane.
La questione dei T-Red, questo il nome dei diabolici sistemi succhiasoldi, è stata presa subito in mano dalle segreterie leghiste di Pieve Emanuele ed Opera, due dei comuni più toccati dalle infrazioni subite per essere passati con il semaforo rosso a causa di un giallo “truffaldino” la cui durata è talmente breve da impedire all’automobilista l’arresto del veicolo.
A Fizzonasco sono state organizzate proteste in piazza e il Carroccio ha portato il Sindaco Rocco Pinto ed il Comandante della Polizia Locale a confrontarsi con i cittadini in un’infuocata assemblea pubblica dove hanno attivamente partecipato, sempre su invito dei lumbard, due avvocati che hanno poi predisposto dei ricorsi ad hoc ed un esponente di un’associazione dei consumatori. Tutto questo senza chiedere un centesimo a nessuno.
Oggi apprendiamo dal giornalino del Comune di Opera che il Sindaco ha raccolto il nostro invito, a fare pressioni sul suo collega pievese, ed ha pubblicizzato la possibilità di ricorrere contro l’ingiusta vessazione. Il fatto increscioso, però, è quello di avere pubblicizzato sulla stampa locale un'unica metodologia per far ricorso, quella tramite la Federconsumatori di Pieve Emanuele nei locali, neanche a farlo apposta, che accolgono gli uffici Spi/Cgil del paese sull’altra sponda del Lambro.
Chi si occupa invece di aiutare i cittadini su Opera, e non solo, è la Lega Nord che tramite il proprio blog fornisce ai richiedenti i ricorsi predisposti dai legali per ricorrere al Prefetto oppure al Giudice di Pace. Sempre seguendo le indicazioni, nel sito, si possono richiedere delucidazioni, consigli e modalità di presentazione senza dover spendere un solo centesimo.
Il Comune di Opera ha però preferito, nel suo messaggio in ultima pagina del mensile della Giunta, pubblicizzare il servizio erogato sul territorio di Pieve dietro compenso, legato alle spese che i cittadini devono sostenere, per l’iscrizione/tessera annuale all’associazione dei consumatori.
La Lega Nord operese ricorda ai cittadini, tramite gli organi di stampa che vorranno amplificare questo appello, che sul sito www.leganordopera.blogspot.com è possibile avere risposte, alle proprie esigenze, ed i moduli per ricorrere senza alcuna spesa ad eccezione dei soli costi, che dovranno ovviamente sostenere, per le raccomandate oppure per la consegna diretta presso gli uffici preposti a ricevere i ricorsi stessi. Nessuna tessera è richiesta né, tanto meno, sono stati reclamati compensi dagli avvocati di Pavia Bernardo Marino e Serena Chiusolo che hanno generosamente predisposto i ricorsi al Prefetto ed al Giudice di Pace e che sono sempre disponibili per ulteriori delucidazioni in merito.
Ancora una volta la Lega Nord è dalla parte del cittadino, per aiutarlo a districarsi in una giungla di leggi trabocchetto, senza alcuna richiesta economica in cambio di una prestazione che chi amministra deve sentirsi in obbligo di elargire gratuitamente.
Con questo non abbiamo alcuna intenzione di sferrare un attacco alla Federconsumatori, che si è generosamente attivata in cambio del solo tesseramento alla sua associazione, ma bensì al Sindaco della sinistra di Opera che, anziché pubblicizzare ai cittadini operesi un sistema che gli permette di ricorrere senza uscire di casa se non per recarsi all’ufficio postale loro più congeniale, ha preferito spingere i suoi concittadini in un altro paese negli uffici della Cgil. Sindacato politicizzato, anche lui, di sinistra.